I cani di razze brachicefale stanno diventando sempre più popolari.

Proprio per questo motivo i veterinari sono preoccupati dal fatto che i loro proprietari possano apprezzare ciò che è normale o patologico per la determinata razza.

I cani dal muso corto e schiacciato (brachicefali) sono ad alto rischio di sviluppare la sindrome brachicefalica (brachyphalic obstructive airway BOAS).

La sindrome brachicefalica (BOAS) è una patologia multifattoriale che coinvolge cani e gatti che presentano come caratteristica anatomica principale un muso corto (bulldog, carlino etc).
I segni possono variare da rumori respiratori a problemi gravi di respirazione.
Gli animali che soffrono di BOAS possono avere una grave difficoltà respiratoria durante l’esercizio e possono anche collassare a causa della mancanza d’aria.
Inoltre questi animali sono molto sensibili al calore e allo sviluppo di difficoltà respiratorie potenzialmente fatali con l’aumentare della temperatura.
Queste difficoltà possono impedire ai cani di godere di semplici piaceri come esercizio, gioco e riposo.

Il mancato riconoscimento dei segni clinici della malattia da parte dei proprietari è la maggiore limitazione per migliorare il benessere di questi animali.

È stato osservato che i proprietari di cani brachicefali sono più tolleranti verso i segni clinici di ostruzione delle vie aeree rispetto ai proprietari di altre razze, e che quindi sono disposti a tollerare un maggior numero di disturbi respiratori nei loro animali domestici prima di chiedere aiuto. Questo è dovuto in parte anche alla natura cronica dei segni clinici, che possono erroneamente essere considerati normali dai proprietari, che si accorgono del problema solo quando si evidenziano attacchi particolarmente acuti o gravi.
Questo è il problema maggiore perché i segni clinici spesso peggiorano nel tempo se non vengono trattati e individuati precocemente.

Una ricerca presso il Royal Veterinary College ha rivelato il concetto del “normale per la razza” nella popolazione che possiede un cane brachicefalo. Nonostante i gravi sintomi evidenziati dai proprietari e indicati nei test, più della metà (58%) dei proprietari se intervistati riferivano che il loro cane non aveva un problema respiratorio. I commenti spontanei di alcuni proprietari hanno rivelato la percezione della normalità della razza, per esempio “Non ha problemi respiratori respira da bulldog”.

Compito dei veterinari è quello di educare i proprietari delle razze a rischio sui segni clinici della patologia come il russare e l’intolleranza all’esercizio fisico già da giovani.

Sottolineando ai proprietari che non dovrebbero considerare normali i suoni russanti e le difficoltà respiratorie.

Se hai dubbi sul respiro del tuo animale fallo visitare da un veterinario.

Per Approfondire

Worrying numbers of “short-nosed” dog owners do not believe their pets to have breathing problems, despite observing severe clinical signs. 10 May 2012.

Epidemiological associations between brachycephaly and upper respiratory tract disorders in dogs attending veterinary practices in England 2015.